Cupola della basilica di San Pietro in Vaticano, Roma

23 Febbraio 2017 ArtinMUSE

Cupola di San Pietro costituisce la copertura della crociera della basilica di San Pietro in Vaticano.

È una delle più vaste coperture in muratura mai costruite; presenta un diametro interno di circa 42 metri e porta l’altezza complessiva della basilica, dalla base fino alla sommità della lanterna, ad oltre 130 metri.

Le sue forme, espressione del passaggio dall’architettura rinascimentale a quella barocca, rispecchiano in buona parte il disegno di Michelangelo Buonarroti, che vi lavorò fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1564.

Costituisce inoltre uno dei simboli più celebri della città di Roma, dove viene popolarmente denominata Cupolone, nonché uno dei punti più panoramici della città, con vista a 360 gradi sull’intera Città del Vaticano e su quasi tutti i quartieri del centro storico di Roma

 

Quando Michelangelo assunse la direzione dei lavori della basilica dovette necessariamente accettare i vincoli delle strutture costruite dai suoi predecessori, primi tra tutti i pilastri della cupola e i sovrastanti archi di collegamento, che determinavano il diametro della calotta.

Il Buonarroti, volendo fissare le forme generali della basilica, avviò la costruzione di settori dell’edificio apparentemente scollegati: partì dall’abside del transetto meridionale, che fu ultimata fino all’attico, costruì le cappelle angolari definendo il perimetro della basilica e costruì il tamburo della cupola, garantendo così l’immutabilità delle parti fondamentali del suo progetto.

Nel 1549 fu iniziato lo zoccolo sopra il cornicione del tamburo, che fu ultimato nel febbraio del 1552, come assicurato dal pranzo offerto dalla Fabbrica di San Pietro agli operai per i festeggiamenti dell’evento.

Dopo la conclusione dell’anello, il progetto del tamburo doveva essere ormai delineato nelle sue parti fondamentali.

La sua costruzione fu avviata nel 1554 con la fornitura di travertino strutturale proveniente dalle cave di Fiano Romano ed i lavori si conclusero dopo il 1561, quando furono appaltati gli ultimi capitelli interni e quelli esterni delle colonne e delle mezze paraste degli speroni radiali.

Nel 1564, alla morte del Buonarroti, il tamburo poteva considerarsi pressoché ultimato fino alla sommità degli speroni; sembra comunque assodato che l’artista, nell’ultimo anno della sua vita, abbia seguito la costruzione di una campata della sovrastante trabeazione, la quale fu successivamente ultimata da Giacomo Della Porta.

Modello ligneo della cupola
Della Porta, assistito da Domenico Fontana, fu incaricato di ultimare la cupola il 19 gennaio 1587, quando erano ormai trascorsi 23 anni dalla morte del Buonarroti. I lavori, cominciati nel 1588, con grande dispiego di uomini e materiali, procedettero rapidamente: nel 1590 la struttura della cupola era ormai definita e nel 1593, sotto papa Clemente VIII, fu posta in opera la copertura della calotta esterna in lastre di piombo.

Durante questo pontificato venne collocata in cima alla cuspide della lanterna una sfera in bronzo dorato, sormontata dalla croce eseguita da Sebastiano Torrigiani.

All’epoca del Della Porta risalgono anche le cupole minori, prive di funzione strutturale, poste intorno a quella maggiore, la cui concezione fu presumibilmente opera di Jacopo Barozzi da Vignola e Pirro Ligorio. Per ultime, tra il 1603 ed il 1612, furono eseguite le decorazioni interne, essenzialmente in mosaico su cartoni del Cavalier d’Arpino e Giovanni De Vecchi.

È doveroso precisare che Della Porta e il Fontana non furono dei meri esecutori dei disegni di Michelangelo; a loro spetta infatti il merito dell’esecuzione tecnica di un’impresa che sancì una fase importante dei progressi tecnologici di fine Cinquecento.

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